mercoledì, novembre 18, 2009

Settembre, Rientro


Viaggiamo verso Isiro, è senza dubbio particolare perchè saremo insieme a due ospiti Italiani, Sonia Mansutti e Riccardo. Ebbene sì, dopo anni ed anni anche Babonde ha visto i suoi stranieri. A dire la verità sono solo di passaggio da noi, in provenienza da Wamba e con destinazione Isiro, li abbiamo accolti molto volentieri per un paio di giorni, riattizzando l'idea di un qualche gemellaggio tra Italia e Congo, per simpatizzanti della missione (sia pure di breve ma intenso periodo). Sonia è presidente di un'associazione di Padova e Riccardo è un elettricista, sono in Congo per promuovere qualche progetto ed in particolare la conclusione dei lavori per la costruzione di una clinica olftamologica (cura degli occhi, nello specifico). Cercheremo di rimanere in contatto così che il progetto "Occhiali per l'Africa" della Scuola Missionaria possa eventualmente dare e ricevere contributo. Parlare un pò di veneto fa del bene, così anche la rassomiglianza culturale, fa riposare la testa per qualche giorno. Qualcuno se la sente di programmare un periodo da queste parti?
E' ripreso l'anno scolastico e poco a poco le scuole riaprono i battenti, con una certa puntualità nel centro, ma con due, tre o quattro settimane di ritardo nei villaggio periferici. D'altra parte alcune classi sono da ricostruire, i banchi fatti di mezzi tronchi sono da fabbricare, il terreno da gioco è oramai invaso dalle erbe, per cui molti giorni saranno dedicati alla "Educazione al Lavoro", una materia che 'tira' e che la farà da padrone in queste prime settimane. Per molti genitori è nel giorno stesso del rientro scolare che scocca l'ora della ricerca del necessario (soldi per l'iscrizione, acquisto dell'uniforme e dei quaderni, il "premio" per gli insegnati non pagati dallo stato) e quindi il ritardo si fa inevitabile. Scherzando c'è da chiedersi se la mancanza di un deposito bancario per far fronte a questa e a mille altre emergenze è causata dalla quasi inesistente cultura al risparmio, dal vivere giorno per giorno, dalla penuria cronica di soldi, dalla mancanza di Banche (strutture organizzate per gestire il risparmio)... Probabilmente tutto questo insieme a molto altro che ancora mi sfugge, fa si che l'improvvisazione sia un ingrediente quotidiano con cui "condire il problema del giorno".
Alessia (nome di fantasia) è stata promossa lo scorso giugno, anche se i suoi responsabili avevano deciso di farla bocciare in modo da "montare il caso". Avviene infatti ogni anno che per passare l'esame una insegnate chieda a tutti gli studenti della sua classe, indiscriminatamente, una quota di denaro, con la penale della bocciatura per chi non paga. Alessia non aveva questo denaro e in lacrime si era perciò rivolta ai suoi responsabili, che stanchi ed indignati del continuare a sentire episodi di corruzione in ambienti che dovrebbero essere votati all'educazione , avevano invece deciso di non pagare, progettando di smascherare pubblicamente l'insegnante, visto anche che il direttore della scuola, pur a conoscenza dei fatti non aveva intenzione di intervenire. A sorpresa invece, Alessia, supera brillantemente gli esami. I compagni di classe avevano solidarizzato con la malcapitata, raccogliendo ciascuno una piccola contribuzione in modo da pagare anche la sua quota, facendo malauguratamente saltare il progetto, ma salvando anche la vittima predestinata.
Durante l'anno sono diverse e fantasiose le 'contribuzioni' che aiutano l'allievo a ben preparare il salto alla classe superiore, soprattutto nella città: della benzina per la moto, del carbone per cucinare, delle 'ndele' per riparare il tetto della casa privata, delle 'unité' per il telefonino... Qualche volta nelle università i doni in natura si fanno più esigenti ed incredibili.
Una scuola non gratuita, spesso invasa dalla corruzione lascia ben poco sperare in future generazioni che siano in grado di raddrizzare il paese, eppure è sempre al livello dell'educazione che non si deve mai mollare la presa e la speranza. Aiutare la preparazione dei nuovi professori, sostenere gli allievi è un compito che sentiamo nostro. Tra le altre cose la missione diventa sala studio, biblioteca, libreria scolastica ed anche cartolibreria poiché in molti villaggi la possibilità di acquistare una penna, un grosso quaderno, un righello si riduce ad una volta ogni quindici giorni il giorno di mercato.
Siamo nella stagione delle piogge e i grossi camion hanno oramai sfiancato e consumato l'unica strada percorribile rimasta per Isiro, riempendola di scavi di enorme buche e di fango. I prezzi non possono che aumentare nella situazione di 'enclave' in cui ci troviamo a vivere. Ma il sole non manca, la foresta continua a crescere, accanto ad ogni grosso buco in mezzo alla strada c'è sempre lo spazio per creare un nuovo passaggio, la pazienza permette di prendere il giusto tempo necessario per smontare la rabbia e creare soluzioni a situazioni di 'empasse'. Niente è perduto, se poi si considera che quanto si perde è pur sempre di questa terra. Ed è comunque difficile togliere il sorriso ai bimbi.
Ciao e buon rientro anche a voi. p. Renzo.