domenica, luglio 20, 2008

Grison

Era il 1897, sulle rive del fiume Congo iniziava la presenza cristiana nelle terre della provincia Orientale. Pioniere il missionario Grison SCJ che si installa a S. Gabriel, qualche chilometro fuori dalla città di Kisangani. Lontano dal centro abitato, con lo scopo di non confondersi troppo con i molti altri bianchi già arrivati e che arriveranno, coloni, uomini di commercio e d’armi. Il Vangelo deve mantenere la sua libertà. Gli uomini di vangelo abitano questo mondo ma non sono di questo mondo… E’ l’inizio di una storia gloriosa e difficile, entusiasmante e contrastata, attraverso la quale annuncio e liberazione cristiana si sono impiantati ed hanno cominciato a donare frutti. Potature sono sempre necessarie, ma di tanto in tanto gustare il raccolto è un altro modo di rendere gloria a Dio. Nella nostra Babonde, dove il Vangelo è arrivato molto più tardi, già alcune volte ho sentito affermare “prima di diventare crisitani certe faccende con le tribù vicine le risolvevamo con lance e frecce… adesso non è più così”… Certo, forse il più è da fare: come in tutte le opere divine, l’azione degli uomini è faccenda di “bricolage”, ma occorre riconoscere la grandezza di fede e di coraggio di chi si è reso disponibile per iniziare quest’opera di annuncio cristiano.
In questa settimana sono esattamente qui, a Kisangani, a S. Gabriel dove tutto è cominciato. La prima parrocchia, la tomba di mons. Grison, tempra di ferro nell’anima e nel fisico, e le tombe di moltissimi giovani nuovi arrivati, falcidiati dalla malaria in un tempo in cui le medicine appropriate erano ancora sconosciute. Una casa per ritiri spirituali e formazione cristiana. Le realtà evolvono, non è più tempo di imparare i rudimenti della vita di Gesù, le preghiere cristiane e ricevere il battesimo, ci vuole qualcosa di più sofisticato, ma nel profondo la sostanza rimane: dare il proprio cuore, la propria intelligenza le proprie forze a Dio incontrandolo nei fratelli, potando le ipocrisie.
Mons. Grison aiuterà.