mercoledì, giugno 25, 2008

L’adolescenza di Daniya

15.05.2008
La poligamia è per noi un po’ un mistero, nel senso che non entra nei nostri parametri culturali e se si può pensare che l’avidità del “desiderio” è ad ogni istante propensa ad infrangere i limiti, difficile è per noi comprendere come una donna possa ben accogliere la “coabitazione” con altre colleghe. Gli interrogativi non si fermano qui ma è di una giovane donna che vorrei parlare, graziosa, insegnate in una delle nostre scuole per pigmei. Mi aveva stupito, ancora qualche tempo fa, il saperla seconda moglie di un uomo molto più anziano di lei, così giovane che ancora studiava per ottenere il diploma che le avrebbe permesso una migliore qualifica come insegnante. A volte sono i parenti a dare la figlia in moglie, senza che la ragazza abbia molte possibilità di esprimere desideri o preferenze. Altre volte è il futuro marito che scieglie la ragazza e la famiglia di questa non rifiuta, per non entrare in litigio oppure per stringere maggiori legami con la famiglia del genero. Anche la legge civile dello stato congolese non riconosce le poligamia ma questo non significa gran cosa, segno che le tradizioni ancestrali sono ben radicate ed influenti; una buona parte della popolazione grazie soprattutto all’evangelizzazione, abbandona la pratica poligamica, ma essa non è oggetto di “scandalo”, né è raro trovare dei cristiani che fanno “ritorno” alle abitudini di prima. Spesso l’infecondità della moglie o una sua malattia è un motivo fortemente legittimante per aggiungerne una seconda; altre volte è semplicemente l’anzianità della prima. Ancora, una donna può rientrare alla sua famiglia a causa di un lutto e rimanerci per lungo tempo, trattenuta dai parenti, lasciando i figli al padre che nel frattempo “colma il vuoto”. Ma tutte queste sfaccettature non mi sembravano fatte per essere indossate da Daniya, e ne ho avuto la conferma l’altro giorno. Viene per chiedere un anticipo sul salario di insegnante: deve pagare il contributo scolastico trimestrale, non dei suoi figli ma dei ragazzi che suo papà gli ha lasciato quando è morto e che sono a suo carico… capisco che sono i suoi fratelli più piccoli, ma non domando se sono i figli della stessa madre. E’ un anticipo di 5000 franchi congolesi, vale a dire quasi la metà di tutto il salario che si aggira sui 25 dollari (meno di 20 euro). Terminato il capitolo salario indugia un po’ prima di andarsene. Mi chiede allora quanto costa una Bibbia, visto che ne abbiamo diverse copie a disposizione. Dieci dollari è un prezzo improponibile per lei, almeno per i prossimi due mesi, ma può permettersi un Nuovo Testamento per il costo di un solo dollaro. Mi specifica che quando era giovane era del gruppo dei Bilenge ya Mwinda, i “Giovani della Luce”. E’ a questo momento che gli chiedo come ha conciliato questa appartenenza ad un gruppo di giovani formati ed impegnati con l’entrare in una famiglia poligamica. Mi dice che al tempo del matrimonio non è stata costretta, è stata una sua scelta, era ancora molto giovane e non sapeva valutare bene le cose. “Ma non avevi nessuno che ti potesse consigliare?”. “Cosa vuoi - mi dice – quando si è adolescenti non si ascolta nessuno”. I suoi occhi sono un po’ lucidi. Ed aggiunge: “Ma tu cosa mi consiglieresti adesso?”.Altre persone sopraggiungono e la conversazione non puo continuare. E’ vero, le difficoltà dell’adolescenza non sono risparmiate ad alcuna cultura sotto tutte le latitudini. E’ vero, i ragazzi e ragazze di qui sono spesso dei ragazzi/genitori che imparano in fretta a badare a sé stessi, a pagarsi le spese scolari, i vestiti, a procurarsi il cibo e a badare ai fratellini più piccoli. In momenti di tensione con i parenti accade che i ragazzi scappino alla miniera e che le ragazze trovino casa altrove… e chi di noi non è fuggito almeno una volta di casa, non fosse che per fare il giro del quartiere? “Mungu akipenda” forse ci parleremo ancora con Daniya e la storia della sua adolescenza.