martedì, gennaio 04, 2011

Fidanzamento... chi lo conosce?

In kiswahili si chiama ‘uchumba wazi’ quello che noi chiamiamo fidanzamento: il ragazzo e la sua famiglia si parlano con la ragazza e con la sua famiglia, per un certo periodo, concordando doveri riciproci, approfondendo la mutua conoscenza prima di andare a vivere insieme. A Babonde e nei dintorni è una pratica totalmente scomparsa, l’usanza oramai diffusa è l’accasarsi del ragazzo e della ragazza insieme senza molti preamboli, la ragazza fuggendo i genitori o assumendo le dovute conseguenze di una precoce gravidanza. In un secondo memento le famiglie entreranno in campo e i parenti della giovane esigeranno una abbondante se non esagerata dote dalla famiglia del giovane. La pratica di liste esorbitanti di doti da pagare e le frequantazioni rapide e superficiali dei giovani nei giorni ‘sacri’ di mercato accellerano ed accentuano la disparizione del ‘fidanzamento’. Ecco il mio stupore quando un giovane uomo sui 28 anni circa mi mette a conoscenza del suo desiderio di fidanzare la figlia di un catechista di un villaggio ad una ventina di chilometri, poichè non ama le ragazze del mercato e la loro ‘leggerezza’. Il riso seminato nel campo non è ancora maturo, così io potrò avanzargli un pò di soldi in modo che possa presentarsi e dotare in fretta la famiglia della ragazza e così fidanzarsi. L’idea mi sembra buona ed approvo. Una settimana più tardi, la sera di uno dei famosi giorni di mercato, ecco che il catechista in questione arriva trafelato ed in lacrime alla missione: la figlia è andata al mercato con il suo primo bimbo di dieci mesi avuto da una precedente relazione e lo ha affidato ad un giovane di sua conoscenza mentre vendeva i prodotti del campo. Al momento di recuperare il figlio, bimbo e giovane sono spariti. Disperata li cerca per tutto il mercato senza trovarli. Del giovane conosce solo il nome di battesimo ma non ancora il nome di famiglia e conosce appossimativamente il villaggio dove abita. Mentre il catechista angosciato mi racconta i fatti, collego immediatamente le informazioni frammentarie a quanto avevo saputo la settimana precedente... il giovane è lo stesso che avrebbe voluto essere mchumba wazi. Solo che in brevissimo tempo la sua intenzione primaria è rapidamnte mutata: senza neppure presentarsi al padre della ragazza, ne ‘ruba’ il bebè con la speranza di forzare la ragazza a seguirlo e ad accasarsi in fretta. Sicuro di ritrovare il bimbo ci mettiamo in strada di notte, diretti al villaggio del giovane che aspetta visite ma non certamente la nostra delegazione. Ritroviamo e recuperiamo il bimbo addormentato tra le braccia di una parente. Non ci sono molte parole da dire, se non constatare con amarezza una voltà di più la sparizione e il tradimento di una bella tradizione una volta presente tra le tribù walika di Babonde, in bell’accordo con la tradizione cristiana e che avrebbe il pregio di evitare numerosi e dolorosi effetti collaterali all’altra pratica oramai prevalente dell’accasamento precoce e inopinato.